NOTA DI DEGUSTAZIONE
Colore scura ed impenetrabile. Naso intenso e fitto, dove l’incipit vinoso lascia gradualmente spazio a richiami più definiti di grafite, frutti di bosco e terra. Sorso polposo, ma al contempo agile e scattante, dotato di bevibilità pressoché irresistibile. Frutto, allungo salino, frizione tannica piacevole: liquido completo e centratissimo. Un esempio di come la gestualità agricola possa elevarsi a creatività.
ABBINAMENTO
Accompagna a meraviglia secondi di carne rossa, primi piatti a base di salsa di pomodoro o di carne e formaggi stagionati.
CANTINA
Nel 1901 viene fondata l’Azienda Agricola e nel 1939 Vittorio Foradori la acquista e nel 1960 con Roberto Foradori si ha la prima produzione “Foradori”.
Nel 2002 l’azienda si converte all’agricoltura biodinamica e nel 2009 ottiene la certificazione Demeter.Nel 2012 prima vendemmia di Emilio, figlio di Elisabetta Foradori e Rainer Zierock. Oggi la conoscenza dei ritmi e dei cicli della natura si è perfezionata nel tempo con l’osservazione: ogni stagione porta cose nuove, ogni giorno insegna e fa capire. Ascoltare per cogliere le sottili differenze esistenti in natura, imparare a preservare la sincerità del carattere dell’uva nell’espressione del suo luogo d’origine, queste sono le priorità della famiglia Foradori ed elevare la gestualità agricola a creatività. L’azienda è attualmente nel mezzo del quarto passaggio generazionale: dopo il recupero genetico dei ceppi genetici originari di Teroldego e la rivitalizzazione raggiunta da Elisabetta Foradori e Rainer Zierock, sono oggi Emilio, Theo e Myrtha Zierock i responsabili dell’evoluzione di Foradori. Il filosofo-enologo Emilio gestisce gli aspetti della produzione vinicola. Theo, il politologo-giornalista si occupa degli aspetti gestionali e commerciali dell’ azienda dal suo dolce esilio napoletano, mentre l’orticoltrice Myrtha è incaricata della progressiva diversificazione agricola di Foradori.
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