Brunello di Montalcino DOCG 2016 – Biondi Santi

Annata: 2016

Denominazione: Brunello di Montalcino DOCG

Vitigni: Sangiovese grosso 100%

Alcol: 13.5% Formato: 0.75l

Temperatura di servizio: 16/18 °C. Affinchè il vino possa esprimersi al meglio, la bottiglia va aperta almeno 8 ore prima di essere bevuta.

Bernardi Rate: 100/100

Tipologia: Rosso Toscana

Peculiarità: Dopo un inverno piovoso è seguita una primavera relativamente piovosa e piuttosto temperata. L’estate ha portato calore e stabilità, ma le temperature sono rimaste generalmente al di sotto della media. Le piogge alla fine di agosto / inizio settembre hanno prolungato il periodo pre-vendemmiale, portando a una maturazione lenta e molto bilanciata delle uve. In particolare hanno potuto beneficiare di un’altissima escursione termica tra il giorno e la notte che ha favorito la carica aromatica. La raccolta è iniziata il 19 settembre con oltre una settimana di ritardo rispetto alla media per Biondi-Santi. Il Brunello 2016 è stato prodotto da una selezione di Sangiovese Grosso proveniente dai vigneti di proprietà.

Il Brunello 2016 è stato vinificato in contenitori di cemento vetrificato con uso di lieviti indigeni provenienti dai nostri vigneti. E’ successivamente stato invecchiato per 3 anni in botti di rovere di Slavonia.

200.00

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NOTA DI DEGUSTAZIONE

Il Brunello di Montalcino Biondi-Santi 2016 è un vino pieno di luce ed energia con un bouquet dalle croccanti note fruttate, dove spiccano ciliegia amarena, arancia sanguinella e piccoli frutti a bacca rossa che si accompagnano con sensazioni balsamiche e di erbe profumate. In bocca energia e dolcezza si fondono con eleganza ed equilibrio. I tannini setosi accarezzano il palato e portano verso un retrogusto lungo e coerente con le note fruttate avvertite al naso, mentre la sapidità finale ci lascia con una grande sensazione di freschezza.

CANTINA

Biondi Santi, la storica cantina, arrivò a sedersi sul trono della collina di Montalcino. Fino al 1825 il vino più famoso e apprezzato in quel fazzoletto di terra toscana era il Moscadello, un bianco leggermente dolce e di facile beva. Fu proprio in questi anni che sulla scena arrivò Clemente Santi, il quale iniziò ad incuriosirsi e studiare le caratteristiche di un clone del vitigno Sangiovese, il Sangiovese Grosso, chiamato Brunello dai cittadini locali per il colore intenso e scuro del suo manto. La storia riprese nel 1860 quando Ferruccio Biondi-Santi, nipote di Clemente e figlio legittimo di Jacopo Biondi e di Caterina Santi, iniziò a produrre un rosso a base di questa uva che dimostrò subito di avere tutte le carte in regola per poter diventare qualcosa di straordinario. Proprio in quegli anni la catastrofe portata dall’insetto della fillossera colpiva le viti e saccheggiava i raccolti come una vera e propria epidemia, mangiando tutto quello che trovava sul suo cammino. Così gli agricoltori, spaventati e impauriti dai danni dell’insetto, cercarono di ottenere un rapido riscontro finanziario delle nuove viti, vendendo i vini rossi sul mercato nel modo più veloce possibile. Ferruccio non era della stessa opinione e remò in controtendenza. Pensava che il vino era l’amico più fedele del tempo e che soltanto con il passare degli anni esso poteva diventare grande. Così vinificò in purezza il Sangiovese Grosso che coltivava nella sua tenuta il Greppo e lo aspettò a lungo in cantina fino al raggiungimento del suo perfetto grado di maturazione. Qualche anno dopo lo assaggiò e sbalordì ogni cittadino. Quel giorno rimase nella storia perché nacque il primo e storico Brunello, le cui radici rimangono per sempre legate alla famiglia Biondi Santi. Da quel giorno il prestigio e la fama di questo marchio cominciò ad aumentare di valore, grazie a interventi mirati, modernizzazione delle tecniche e a selezione dei migliori ceppi di Sangiovese.

Peso 1 kg
Regione

Toscana

Vitigno

Sangiovese Grosso

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