Nuits St. Georges Blanc 1er Cru Clos de L’Arlot Monopole 2020 – Domaine de L’Arlot

Annata: 2020

Denominazione: Nuits Saint Georges 1er Cru Clos de L’Arlot

Vitigni: Chardonnay 100%

Alcol: 13% Formato: 0.75l

Temperatura di servizio: 10/12 °C

Bernardi Rate: 94/100

Tipologia: Bianco Borgogna, Bianco Borgogna

195.00

Esaurito

NOTA DI DEGUSTAZIONE

Veste dorata, lucente e limpida. Il piacere inizia con un naso delicato che evoca fiori bianchi e frutti esotici, miele e vaniglia. Prosegue al palato con la scoperta di un vino ampio e generoso che descrive l’armonia con la sua rotondità, morbidezza e freschezza. E si conclude con una nota minerale che ne acuisce la complessità.

ABBINAMENTO

La generosità di questo bianco carnale gli permette di incontrare con passione un rombo in salsa, un astice alle spezie o uno scampi alla citronella. La sua statura radiosa gli permette anche di accompagnare uno sformato o una animella alla griglia.

MAISON

2 chilometri a sud di Nuits Saint Georges, a Premeaux-Prissey, il Domaine de l’Arlot è un classico esempio di antica proprietà borgognona della Côte de Nuits.

Antichi archivi ricordano la presenza di Jean-Charles Vienot, erede, di lunga stirpe di Burgundi e proprietario di una casa e di vigne alla fine del Settecento nel villaggio di Prémeaux. Fu un uomo intraprendente che costruì un muro attorno al domaine e così creò il Clos de l’Arlot, che oggi è un Nuits Saint Georges 1er Cru.

Nel 1891 la proprietà fu venduta a un commerciante di vini, Jules Belin, che ampliò la tenuta con l’acquisto del Clos des Forêts Saint Georges e del Clos du Chapeau, il tutto andò a formare il Domaine de l’Arlot. I suoi eredi trasferirono gli edifici e le vigne ad AXA Millésimes quasi un secolo dopo, all’inizio del 1987. Da allora, AXA Millésimes ha acquisito due appezzamenti a Vosne Romanée: Vosne Romanée 1er Cru – Les Suchots e Romanée Saint Vivant Grand Cru.

François Vienot, figlio di Jean-Charles, aveva sognato un parco straordinario nella cavità di un’antica cava. Oggi alberi centenari, con la luce che filtra attraverso le foglie, e pietre scolpite da numerosi artisti su richiesta di Jules Belin, rendono questo luogo teatrale favoloso e un delizioso contrasto con il rigore dei filari.

La storia recente del domaine rimane segnata dall’influenza di Jean-Pierre de Smet che ha gestito il domaine per quasi due decenni. Nel gennaio 2007 ha ceduto la direzione del domaine a Christian Seely, che ha affidato la direzione tecnica prima a Olivier Leriche, poi a Jacques Devauges nell’agosto 2011 e poi a Géraldine Godot nel settembre 2014.

Géraldine Godot è microbiologa ed enologa. Originaria della Borgogna, ha studiato e trascorso gran parte della sua carriera nella regione.

Peso 1.5 kg
Regioni Francia

Borgogna, Bourgogne

Vitigno

Chardonnay

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