NOTA DI DEGUSTAZIONE
La ventiduesima formula è stata per più di sessant’anni il marchio di fabbrica di questo vermut a base dei moscato.
Scelta come ricetta per la fornitura della casa reale inglese è caratterizzata da un complesso aromatico in cui spiccano le note agrumate del cedro, il sambuco e la genzianella in perfetto equibrio con la persistenza amaricante dell’assenzio e della quassia. Il colore, unica licenza alla ricostituzione filologica del prodotto è un rosso denso e bruno, ideale per la miscelazione.
DISTILLERIA
Un un celebre racconto di Kipling, un dignitario della corona inglese passeggia a cavallo insieme alla promessa sposa nelle vie esotiche dell’India coloniale di fine ottocento. La loro meta: il locale più esclusivo della città. L’alta società Britannica si ritrova tra i magnifici saloni del ristorante di Federico Peliti, scultore, fotografo, confettiere e imprenditore piemontese, per ammirare lo splendore delle sue composizioni gastronomiche e sorseggiare la bevanda che lo ha reso celebre in due continenti: il suo vermut.
Dal 1877 il Vermut Peliti’s viene prodotto su specifica richiesta del Principe di Galles Edoardo VII ed ha fatto incetta di medaglie alle esposizioni internazionali di Torino, Parigi e Calcutta. Il segreto di questo successo sta nella composizione della sua formula, nell’armoniosa amalgama di spezie indiane e fiori piemontesi, nelle note amare degli assenzi e nella morbida dolcezza del moscato passito del Monferrato. Un sapore che è lo specchio dei suoi anni, la sintesi dell’esotico e della tradizione, il manifesto di una Belle Époque la cui onda di progresso e magnificenza si infrangerà inesorabilmente nella dura realtà dei conflitti mondiali.
Alla fine della guerra anche il nome di Peliti verrà dimenticato, ma oggi, dopo più di un secolo, abbiamo fatto rivivere il mito attraverso le sue ricette originali, lasciate invariate, per restituire tutto il carattere del suo tempo.
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