Tra i promotori più entusiasmanti del rinascimento del Muscadet, in Aoc Sevre-et-Maine, troviamo il giovane Jean-Baptiste Hardy che nel 2018 fa rientro nel domaine di famiglia a Mouzillon, sulle sponde del fiume Sanguèze, prendendo in gestione circa 4 ettari di vecchie vigne piantate tra il 1950 ed il 1960 nel cuore della dominazione a Mouzillon-Tillières, su tipici terreni composti da rocce magmatiche di origine vulcanica, argille silicee e sabbie. Forte di importanti esperienze presso i Domaine Roulot, Leflaive e con Rajat Parr in Sonoma Coast, Jean-Baptiste imprime fin da subito una svolta moderna ed innovativa alla gestione del domaine. Il vigneto è coltivato in biologico implementando l’utilizzo da preparazionibiodinamiche: è qui che Jean decide di investire una parte consistente delle proprie risorse e del proprio tempo, conducendo il sistema agricolo ad un livello di grande salubrità e coefficiente espressivo. Le uve raccolte manualmente vengono pressate e fatte fermentare spontaneamente in vasche d’acciaio interrate dove affinerà per almeno 12 mesi in presenza delle fecce fini. A seguire i vini vengono imbottigliati direttamente senza aggiunta alcuna di solforosa, passaggio di filtrazione o chiarificazione. Tratto distintivo di queste etichette è la capacità di rappresentare il terroir “marino” tipico della denominazione, esaltandone la densità unita alla freschezza espressiva, richiamando alla memoria i più grandi Chablis. Vini che ad oggi rappresentano senza dubbio una delle massime espressioni del Muscadet, allontanando radicalmente l’idea di trovarsi di fronte a prodotti immediati e banali. Tutt’altro, l’opera di Jean-Baptiste è ben più ambiziosa e lungimirante, realizzando etichette di grande personalità atte all’invecchiamento e all’evoluzione al pari dei bianchi più importanti di Francia e del Mondo.