NOTA DI DEGUSTAZIONE
Uno Champagne, questo Brut “Collection N°7” in edizione limitata del 2007 di Ayala, che non lascia spazio all’incertezza. Un blend composto per due terzi da chardonnay e un terzo da pinot noir, uve provenienti da 5 Grandi cru dalla Côte des Blancs: Choully, Oger, Avize, Cramant, Le Mesnil-sur-Oger; e da 2 Grandi cru dalle Montagne de Reims: Aÿ, Verzy. Uno Champagne incredibile, di struttura intensa e freschezza intatta, di eleganza difficilmente misurabile. Imperdibile.Si presenta di un giallo dorato carico di appeal e un perlage elegante e fine. Al naso è di media intensità ma fantastica complessità, l’incipit di frutta a polpa bianca e gialla, una frutta matura ma croccante, una dolcezza che ricorda il miele, una delicata nota balsamica che vira sull’eucalipto. Al palato è deciso, morbido, complesso, invitante, fresco, persistente. Indimenticabile.
ABBINAMENTO
Perfetto con piatti gourmet di media struttura, da provare, per i più fortunati, con spigola e tartufo bianco.
CANTINA
Edmond de Ayala, fondatore della Maison nel 1860, proviene da una famiglia che ha sempre saputo coltivare la volontà di andare lontano. I suoi antenati gli hanno tramandato lo spirito di eccellenza e il gusto dell’avventura che lo hanno spinto a stabilirsi ad Aÿ per impararvi il mestiere del vino. Sin dalla sua creazione, Champagne AYALA si impone come un imprescindibile riferimento, sia in Francia che all’estero. Ma è a Fernand de Ayala, fratello minore di Edmond, che la giovane azienda deve la sua espansione internazionale: stabilitosi a Londra nel 1863, Fernand fa scoprire il sapore unico dei vini della Maison all’aristocrazia britannica. Sempre alla stessa epoca, Champagne AYALA fa parte della ristretta cerchia dei membri fondatori del Syndicat des Grandes Marques nel 1882, e partecipa anche alla creazione del Benevolent Trust di Londra, nel 1886.
Gli anni 1920 saranno un’età d’oro per la Maison, che produce in questo periodo più di un milione di bottiglie all’anno collocandosi, già a quest’epoca, tra le più prestigiose case di Champagne. Fornisce allora le corti reali d’Inghiterra e di Spagna ed impiega più di un centinaio di lavoratori, nella vigna e in cantina. Il fasto di questi tempi si riflette anche nella ricca iconografia che ispira la Maison: i numerosi manifesti pubblicitari e disegni d’artisti in voga all’epoca ne danno la migliore testimonianza.
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