NOTA DI DEGUSTAZIONE
Rosato tenue, frizzante. Nel bicchiere scatena profumi di mora, ribes, sottobosco ed infine crosta di pane, tipico profumo dato dai lieviti. Un Rosé Pas Operé dal perlage molto sottile e da sentori fruttati molto delicati con un leggero finale affumicato.
ABBINAMENTO
Perfetto come aperitivo o da abbinare a piatti a base di pesce, crudité e crostacei.
CANTINA
Nel Mare Magnum della Franciacorta, una realtà estranea a mode e luoghi comuni. Piccoli artigiani da 6,5 ha e npoco più di 20 mila bottiglie, esaltano nel calice differenze e specificità di una collocazione tanto periferica, quanto unica e straordinaria (sul confine orientale della denominazione, ai Campiani di Cellatica, 400 m s.l.m., nel parco prottetto delle Colline di Brescia). Terreni franco calcarei argillosi e un fitto sistema di surgive sotterranee hanno restituito 11 differenti cru curati tutti a mano e con pratiche agronomiche personalizzate, per poter accompagnare le caratteristiche distintive di ogni microzona in ciascun singolo acino di uva. 15 vendemmie alle spalle ma una capacità di rinnovarsi e sperimentazione costante (in proprio e all’interno di associazioni all’avanguardia su questi temi come VinNatur) hanno permesso di abbracciare i principi cardine della biodinamica e di interpretarli e rielaborarli anche attraverso applicazioni di fisica quantistica. Artigiani e sperimentatori. Raccolgono ogni singolo cru separatamente e a bassissime rese (meno di 1kg uva/pianta) vinificando d’istinto e non secondo protocolli: i loro vini sono figli di annate, di terra e di sensibilità verso le piante. Nei metodi classici, hanno abbandonato da tempo il ricorso a dosaggi zuccherini e liqueur d’expedition o a zucchero di canna per la presa di spuma (sostituito con mosto d’uva bio). Si assemblano le basi delle cuvée in funzione delle loro caratteristiche, senza ricorsi a correzioni o artifizi per conferire al vino ciò che originariamente non contiene. Con questo approccio hanno definito un nuova categoria nel metodo classico non normata: i Pas Operé che nulla condividono con i Pas Dosé (qui è semplicemente una classificazione di zucchero finale totale ma nulla si dice sul ricorso a liqueur anche non zuccherine). Da gennaio 2017 hanno abbandonato la Franciacorta (Consorzo di Tutela e Denominazione) dopo le ripetute bocciature dei loro vini ritenuti non idonei dalle commissioni perchè “troppo ricchi e complessi”. Producono oggi “in libertà”, scegliendo di esaltare a loro modo territorio, annata e gesto artistico ( pur attenendosi al metodo) alternando ad es. interpretazioni con affinamenti ossidativi (inconcepibili per la cultura locale) o spumantizzazioni di Cabernet Sauvignon e Merlot (uve non incluse nel disciplinare Franciacorta). La gamma che propongono è VSQ, vino spumante di qualità ( da vigneti all’interno della denominazione e registrati a DOCG che liberamente decidono di non rivendicare ). Da non tralasciare la produzione di vini rossi, con cui l’azienda nasce trovandosi nella denominazione Cellatica DOC (nata prima delle fortune franciacortine) . Anche in questo caso la gamma è volutamente declassata a Vino Rosso ( perchè bocciati anche qui i vini a DOC) e al di là delle formalità di etichetta, presenta prodotti dalla grande identità e capacità espressiva che non temono lunghi tempi di evoluzione.
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