Grappa di Barolo Riserva “Donna Selvatica che Scavalica le Colline del Barolo” – Romano Levi (in cassa legno)

Vitigni: Vigneti DOCG di storici produttori in Barolo, La Morra, Serralunga, Grinzane Cavour. Vinacce processate localmente con basse rese

Alcol: 42% Formato: 0.70l

Bernardi Rate: 9/10

Tipologia: Grappa Piemonte

Peculiarità: Le vinacce di Nebbiolo,  fresche e ancora grondanti di mosto, vengono immediatamente compresse in fosse sotterranee al fine di ottenere una concia naturale in grado di estrarne gli aromi più varietali. La distillazione si svolge con un alambicco discontinuo in rame che opera a fuoco diretto. Al termine della lavorazione la Grappa viene trasferita in botti classiche piemontesi da circa 700 litri di legno di rovere, dove rimane a riposare per 38 mesi.

95.00

Esaurito

NOTA DI DEGUSTAZIONE

Ambrato, dotato di un’ottima intensità cromatica. Il naso risulta costruito intorno a note croccanti e fragranti, in cui gli aromi più fruttati si congiungono a sentori legnosi e speziati, che richiamano il periodo di affinamento trascorso in botte. In bocca è di corpo morbido, fasciante, con un gusto che ben si allinea ai profumi del naso; chiude con un finale dotato di ottima persistenza.

DISTILLERIA

Romano Levi, il “Grappaiolo Angelico” come lo soprannominò Luigi Veronelli sul settimanale Epoca, è stato un artigiano, un distillatore, un artista, un poeta, ma soprattutto, come lui amava definirsi, un “ignaro”. Orfano dall’età di 17 anni, ereditò la distilleria a Neive lasciata dal padre Serafino e conservò per tutta la vita lo stesso e unico alambicco discontinuo in rame a fuoco diretto con il quale lavorò ininterrottamente per 63 anni. Celebri le sue etichette, disegnate personalmente a mano e  spesso comprensive di dediche poetiche ormai andate ben oltre i confini del mondo della distillazione. Le sue bottiglie raccolsero gli elogi anche di molti personaggi famosi, come l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, Marcello Mastrioianni e Cesare Romiti, solo per citarne alcuni.

Romano Levi ha usato per tutta la vita il suo alambicco “Malba Giovanni”, un Tamburlano a fuoco diretto, uno degli apparecchi più difficili da utilizzare nel campo della distillazione e che può produrre grappa in quantità minime rispetto ai normali alambicchi industriali. Il risultato di questo tipo di lavorazione sono delle grappe rudi, ardenti, “selvatiche” come piaceva definirle il Maestro, qualcosa che solo chi le ha provate può cercare, se può, di descriverle. Da non dimenticare l’inestimabile aiuto e lavoro della sorella Lidia, donna guardinga, silenziosa, dallo stile mariano, che ha preparato per tutta una vita le bottiglie con le erbe da lei personalmente raccolte e che hanno reso celebre l’umile distillatore ignaro.

Oggi la casa-distilleria di Romano Levi è divenuta un museo, visitato da estimatori provenienti da tutto il mondo, un museo però vivo e che continua a distillare secondo la tradizione del Grappaiolo Angelico, con l’aiuto di quella banda di amici “rimasta indietro” rispetto al mondo e che custodisce ancora gelosamente le ultime grappe distillate dal grande Amico, tutt’ora lasciate ad invecchiare in botte ed in attesa di poter parlare del loro autore. Romano Levi era una persona semplice, che, paradossalmente, non conosceva la teoria della distillazione ma era capace di coglierne, forse più di chiunque altro, l’anima. Grappe di un equilibrio, aromaticità ed emozioni semplicemente straordinarie.

Peso 1 kg
Vitigno

Nebbiolo

Regione

Piemonte

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