Chianti Classico Riserva “Il Poggiale” 2017 – Castellare di Castellina (MAGNUM)

Annata: 2017
Denominazione: Chianti Classico Riserva DOCG
Vitigni: Sangiovese 90%, Canaiolo 5%, Ciliegiolo 5%

Alcol: 14% Formato: 1.5l
Temperatura di servizio: 16/18°C
Bernardi Rate: 93/100
Tipologia: Rosso Toscana

Abbinamento: Piatti di carne, Formaggi Stagionati, Selvaggina

Peculiarità: È il cru del Chianti Classico, la Riserva che nasce da una sola vigna e che ha ottenuto costantemente i massimi punteggi per l’eleganza e la tipicità. Un vino che fa capire le enormi potenzialità del Sangioveto.

Lasciato invecchiare per circa 18 mesi in barrique di rovere e completato da un ulteriore anno di affinamento in vetro, è un Chianti che esprime ed esalta tutte quelle che sono le enormi potenzialità del sangiovese.

84.00

Esaurito

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Colore rubino intenso e vivace. All’olfatto si riconoscono i tipici sentori floreali di viola e fruttati di ciliegia e una nota minerale. Al palato si apre immediato con freschezza e sapidità a dominare la fase centrale dell’assaggio mentre nel piacevole finale si ripropongono fragranti note fruttate.

ABBINAMENTO

Consigliato per i piatti di carne alla brace, come la tagliata di Chianina, o con la cacciagione, interessante con formaggi stagionati.

CANTINA

Castellare di Castellina è nata dall’unione di quattro poderi (Castellare, Caselle, San Niccolò e Le Case) realizzata da Paolo Panerai con l’obiettivo di produrre vino della migliore qualità possibile. Erano gli anni 70 in cui era iniziato il cosiddetto Rinascimento del vino italiano. Un Rinascimento a cui Castellare ha avuto modo di dare il proprio contributo, tenendo insieme tradizione e innovazione. La tradizione nella cura delle vigne e dei terreni, distinti tra campi e sodi (laddove campi sono i terreni più facili da lavorare e sodi gli appezzamenti più duri ma migliori per la coltivazione della vite), nella scelta di produrre ancora un vino secondo il metodo del governo alla toscana, di rispettare il Chianti Classico usando solo vitigni autoctoni e di produrre un grande vino, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi rossi al mondo, usando solo vitigni autoctoni toscani. L’innovazione è stata perseguita in primo luogo con la realizzazione del primo vigneto sperimentale del Chianti insieme all’Università di Milano, guidata dal Professor Attilio Scienza, e all’Università di Firenze per attuare la prima selezione scientifica dei cloni del Sangiovese (qui chiamato Sangioveto). E poi con l’introduzione dell’uso della barrique in seguito a studi attenti e ai consigli di Emile Peynaud, il più celebre enologo che si ricordi, oltre alla cura costante di ogni processo di cantina che continua ancora oggi in quel lavoro incessante e sempre nuovo che è il produrre vini di qualità. Una storia che dimostra come tradizione, anche nelle strutture, e innovazione possano far ottenere il meglio dalla terra e mostrare alle nuove generazioni quanto sia stata dura ma fondamentale per il paesaggio straordinario del Chianti il lavoro e la vita dei Mezzadri, cioè coloro che conducevano i poderi senza esserne né padroni né operai. Ai Mezzadri, alla loro opera, Castellare ha dedicato una scultura di Matteo Spender installata nel centro di Castellina. Le due foto del grande ritrattista Giuseppe Pino illustrano quel sacrificio ma anche quella gioia che produrre vino porta con sé.

Peso 1.5 kg
Vitigno

Canaiolo, Ciliegiolo, Sangiovese, Sangiovese Grosso

Regione

Toscana

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